L'abilità innata in James Cook di navigare, conoscere e studiare i meccanismi del mare, lo portò dopo un difficoltoso apprendistato e diversi servizi nella marina militare ( tra cui azioni vittoriose nella guerra dei sette anni combattuta tra 1756-63), a guadagnarsi la stima e la fiducia della marineria britannica.
Infatti nel 1768 la Royal Society of London, una delle prime società create per scopi puramente scientifici, fondata nel 1660 e l'ammiragliato, scelsero il capitano Cook come comandante della spedizione nel Pacifico. Dopo aver accompagnato un gruppo di studiosi a Tahiti per osservare il transito di Venere nel sole, il 3 giugno 1769 iniziò il viaggio diretto alla scoperta del leggendario continente meridionale chiamato Terra Australis dai filosofi che ritenevano certa la sua esistenza, per bilanciare le terre dell'emisfero settentrionale. Navigando in direzione sud sud-ovest, contrariamente ai tentativi precedenti che spinsero altri equipaggi diretti verso ovest nord-ovest seguendo venti più favorevoli e rotte più conosciute, il capitano Cook raggiunse e cartografò la Nuova Zelanda e sei mesi più tardi, il 19 Aprile 1770 approdò sulle coste meridionali dell'Australia, navigando le acque dell'odierno Queensland e superando la grande barriera corallina, impresa nautica di notevole arditezza. Il ritorno in Inghilterra, non privo di difficoltà, e la quantità di dati ed informazioni collezzionati gli valsero un nuovo incarico: la penetrazione e la circumnavigazione nella regione antartica. Tra il 1772 ed il 1775 continuò la ricerca della Terra Australis cartografando molte isole e compiendo la prima circumnavigazione del globo ad alte latitudini. Tornato in Inghilterra dimostrò come il continente ricercato era individuabile in parte nei territori da lui esplorati ed in parte nelle terre inaccessibili, nascoste dai ghiacci. Un'ulteriore impresa portò il capitano alla ricerca di un passaggio a nord-ovest intorno a Canada ed Alaska e di un passaggio a nord-est attorno alla Siberia tra l'Atlantico ed il Pacifico. L'impresa non riuscì e condusse Cook alla morte su una spiaggia a Kealakekua. Cook inventò un nuovo modo di navigare, di scoprire, di cartografare e di trattare il proprio equipaggio, applicando la scienza al mare, cambiando pacificamente la mappa del mondo più di qualsiasi altro uomo. |
James Cook in un'illustrazione del 1776 |
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Captain James Cook , the great ocean's greatest explorer
(www.geocities.com/TheTropics/7557/index.html) Poche pagine, ma ricche di contenuti sulla vita e sui viaggi del famoso Capitano Cook. Un'impaginazione poco scorrevole porta a sottostimare i contenuti, che sono, per ogni viaggio, piuttosto articolati . Il sito è arricchito da una chiara linea del tempo, una bella galleria di ritratti e dipinti e un'utilissima pagina con molte risorse on line commentate. Il sito è in lingua inglese.
Captain James Cook, The World's Explorer
(members.tripod.com/cuculus/cook.html) Un bel sito semplice e chiaro sul Capitano Cook. La documentazione offerta è abbastanza ampia: notizie biografiche sul Capitano e sulla sua famiglia, i viaggi raccontati piuttosto dettagliatamente, un'ampia galleria d'immagini, news, un forum di discussione, una pagina di bibliografia e di link ad altri siti. In lingua inglese.
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