Compreso tra il Mar Rosso e la costa orientale dell'Africa ad Ovest, e le coste malesi ed australiane ad Est, l'Oceano Indiano è il più piccolo degli oceani del pianeta. La sua massima depressione del fondale è costituita dalla fossa di Giava (o della Sonda) che raggiunge i 7450 m, mentre la profondità media è di circa 3850 m. L'oceano Indiano è sicuramente una delle aree d'acqua che, grazie alle innumerevoli specie di pesci dalle forme più diverse e dai colori più affascinanti, richiamano "alla grande" gli amanti della subacquea. Laccadive, Zanzibar, Madagascar, Seychelles, Maldive, per citarne alcune, ma in tutto sono oltre 12.700.
E tuttavia, il fascino di quest'oceano non riposa solo nella sua pur incantevole vita sottomarina. Su queste acque sono state scritte indimenticabili pagine di storia marinaresca. Meravigliosi velieri hanno tagliato queste onde. Ricordate il Cutty Sark (in italiano suona un po' ridicolo: "Camiciola corta"), il clipper che tra il 1870 ed il 1877 navigava sulla rotta del the?
Certo, non si può parlare di the senza parlare della Compagnia delle Indie, monopolista del commercio inglese con le Indie orientali. Anzianità di poco inferiore nella storia delle società per azioni ha la Compagnia olandese delle Indie orientali, il cui statuto fu, per molti aspetti, simile a quello della consorella inglese.
E non si può parlare di Compagnia delle Indie senza parlare dei pirati. Le storie e le leggende sulla crudeltà dei pirati, sulla loro ferocia, spesso non sono meno esagerate di quelle sul loro coraggio. Emilio Salgari, per esempio, ha scritto una saga sull'eroe romantico Sandokan, la "Tigre della Malaysia", e la sua lotta contro James Brooke, il rajah di Sarawak, uomo della Compagnia delle Indie. Una cosa è certa: nessuno sceglieva di fare il pirata, se non spinto dalla necessità. E chiunque aveva la forza, l'astuzia, il coraggio per affrontare il mare, aveva anche buone probabilità di trovare lavoro come marinaio, e magari finire imbarcato su una nave pirata: meglio sul ponte a combattere o incatenato ai remi? La ricerca storiografica ha permesso di ricostruire una realtà "piratesca" molto complessa dove, a volte, i ruoli di aggressore e di aggredito si confondevano o si scambiavano anche rapidamente. Vi sono state piccole popolazioni costiere dedite alla pirateria per sopravvivere. Ma anche grandi potenze, come l'impero turco o la corona inglese, hanno protetto e usato i pirati e i corsari per mantenere la propria egemonia sui mari. Gli stessi mercanti che armavano le flotte per combattere la pirateria non disdegnavano di fare buoni affari con loro. Ad ogni modo, la pirateria non è affatto finita: ancora in ottobre 2000 una ventina di pirati armati di pistole e coltelli hanno assaltato, nello stretto delle Molucche, un mercantile battente bandiera indonesiana. Impossessatisi di tutti i valori a bordo, hanno poi ripreso il mare dileguandosi. Un gruppo di monitoraggio della pirateria ha sottolineato che questo fenomeno è in netto aumento. Oltre trenta attacchi sono stati denunciati nel 2000, rispetto ai due del 1999; uno soltanto l'anno precedente e nessuno nel 1997.
Per concludere, una curiosità: a 2000 metri di profondità sono stati scoperti i resti di un sesto continente che negli ultimi 80 milioni di anni è emerso 3 volte per poi sprofondare negli abissi come Atlantide. Secondo i rilevamenti effettuati dai geologi che stanno lavorando all'Ocean Drilling Program, due formazioni geologiche sommerse ritrovate oggi separate, la placca di Kerguelen e la catena di Broken, un tempo erano un'unica piattaforma continentale di circa 2 milioni di kmq.
Secondo questi geologi, tale scoperta chiarirebbe finalmente come dal super continente meridionale, "Gondwana", si sia giunti all'attuale frantumazione e quindi risolverebbe anche il mistero della migrazione delle specie tra i continenti.
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Le Cocos Islands, incontaminate isole
australiane nell'Oceano Indiano.
http://www.cocos-tourism.cc/
Templi di Angkor Wat, in Cambogia.
gulliver, aprile 2000
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CIA -- The World Factbook -- Indian Ocean
Pagina di informazioni e dati geografici ed economici molto schematici, con una semplice mappa dell'Oceano, a cura della CIA
http://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/xo.html
Indian Ocean Rim Region:Virtual Library
Sito completo di un progetto di biblioteca virtuale della regione costiera dell'Oceano Indiano, a cura di un consorzio interuniversitario. Il sito contiene dettagliate informazioni sugli stati rivieraschi, riassunte in schede, tabelle e grafici, ma manca di fotografie
http://www.cowan.edu.au/library/iorr/home.htm
UT Library Online - Map Collection
Sezione di una raccolta cartografica dedicata all'intera regione oceanica, con un'ampia collezione di mappe dell'oceano e delle terre che lambisce
http://www.lib.utexas.edu/maps/indian_ocean.html
HRW WORLD ATLAS - Indian Ocean
Pagina con una carta fisica dell'Oceano
http://go.hrw.com/atlas/norm_htm/indian.htm
Oceanweather Inc
Sito di una società di oceanografia, dal quale è possibile accedere nel frame a mappe delle correnti, dei venti e della temperatura superficiale di tutti i bacini, Oceano Indiano compreso
http://www.oceanweather.com/data/index.html
Indian Ocean Facts
Pagina con una semplice mappa e un sommario delle notizie geografiche, ecologiche, economiche e storiche sull'Oceano, a cura dell'esercito USA
http://oceanographer.navy.mil/indian.html
DiscoverySchool: Indian Ocean - Map
Voce di un'enciclopedia online con una carta fisica dell'Oceano
http://school.discovery.com/homeworkhelp/worldbook/atozpictures/mp000958.html
The Indian Ocean
Portale di divulgazione scientifica ricco di sezioni dedicate a vari aspetti ecologici delle diverse zone della regione: clima, meteorologia, oceanografia, con un'ampia rassegna bibliografica delle publicazioni scientifiche più aggiornate sul tema
http://indianocean.free.fr/
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